Sii umile perchè sei fatto di Terra, sii nobile perchè sei fatto di Stelle

domenica 11 dicembre 2011

Un viaggio tra cielo e mare 1 (completo)


Un viaggio tra cielo e mare.

Ottobre 2011

La voglia di oceano ogni tanto si fa sentire, soprattutto quando sono molto stanca e ho bisogno di ricaricarmi. Si fa sentire e mi porta là, sulle coste della Bretagna, dove il mio cuore sta bene, dove la magia mi prende e mi avvolge ad ogni respiro.
E così siamo ripartiti, facendo i dovuti sacrifici per trovare i soldi  e, come dice la parola, sacrum facere, i sacrifici hanno fatto di questo viaggio qualcosa di sacro.
Il volo tranquillo, atterraggio morbido, noleggio auto ed ecco Betsy ad aspettarci, una nera Clio che ci riserva il primo regalo: sul sedile troviamo questo.



Ci sorridiamo, ci sembra un ottimo segno. Prema fa un giro a guardare nelle altre auto e in tutte le altre la rivista è girata dall'altro lato Very Happy


La meta è Plohua, un paese sulle falesie, le più alte della Bretagna, più di cento metri a picco sull'oceano atlantico che in questa zona non sa ancora di Manica, è ancora aperto e selvaggio.

Dormiamo in un luogo delizioso che consiglio vivamente e stabiliamo la nostra base per visitare i punti che ci hanno chiamati. Appena arrivati lasciamo la valigia in camera e usciamo ad ammirare il giardino. Ecco un secondo dono, un arcobaleno ci sorride.



Il mattino dopo partiamo per un posto davvero unico, l'Ilot de Sait Michel, un piccolo isolotto roccioso su cui sorge una cappella dedicata all'Arcangelo. Lo avevo trovato "per caso" girellando in internet, ma c'è ancora qualcuno che crede al caso?

Difficile trovare il posto, giriamo un po' per il paese e ci avviamo verso Cap d'Erquy.... ci ritroviamo nella brughiera, battuta dal vento, col profumo dell'oceano che permea tutto, persino i sassi, l'erica, gli steli d'erba.


Camminando sui sentieri dei Doganieri, che percorrono tutta la costa, arriviamo a un punto che ci lascia senza fiato tanto è bello tutto ciò che si presenta ai nostri occhi.
Rocce che scendono ripide verso il mare, piccole spiagge racchiuse da abbracci di pietra, gioielli accarezzati dalle onde di mama Cocha, erica fiorita, e tanto blu, nel cielo, nel mare.


Arrivano nuvole scure, sembrano minacciose, il vento è forte ma non abbiamo freddo, come se le sensazioni spiacevoli fossero anestetizzate da quelle che portano meraviglia. Il mare cambia colore dal blu al verde cupo e poi ancora azzurro con chiazze turchese.
L'Oceano non ti lascia annoiare, ti sorprende sempre col suo carattere mutevole, il suo canto, il suo respiro, le creste bianche delle onde che si frangono contro gli scogli, l'infinito negli occhi.

Quanto tempo ho aspettato di trovarmi lì, ad assorbire quella forza, quella energia blu. Ayni, la reciprocità degli andini, lo scambio, eccolo sulla pelle e nel cuore... energia d'amore dal mio cuore, energia d'amore dal cuore di Mama Cocha.
Ci godiamo in silenzio quei momenti fuori dal tempo, perchè è così, lì non vedi le auto, le case, la confusione, lì ci sei solo tu e la bellezza della Madre Terra e di tutto ciò che vive in modo naturale. Unica traccia dell'uomo i sentieri ben tenuti.
Potrebbe essere in qualunque tempo, epoca, non hai riferimenti fino a che non passa un aereo, una barca e allora ti ricordi dove sei e torni a ricordare chi sei. Perchè in certi momenti dimentico la mia identità attuale e torno a essere il viandante fra le Stelle e i Mondi.
Allora, torno ad essere Shanti che racconta Very Happy

Usciti dalla brughiera chiediamo indicazioni e arriviamo alla spiaggetta davanti all'ilot di Saint Michel. Eccola lì la piccola isola, con la chapelle e Michele che guarda verso la terra!!! L'emozione mi prende, il solito groppo in gola che sento in sua presenza. So che è sempre con me ma quando mi ritrovi nei luoghi a lui consacrati la forza è più intensa.


Ci guardiamo intorno per cercare di capire come ci si arriva e troviamo il cartello dell'Istituto oceanografico che indica gli orari di passaggio in base alle maree.
Il piccolo isolotto roccioso sorge dal blu del mare di Erquy, sulla parte più alta c'è la piccola cappella, la Chapelle de Saint Michel, sulla cui sommità si erge la statua dell'Arcangelo, rivolta verso la terra.
Abbiamo atteso la bassa marea, mi piacerebbe dire pazientemente, ma in realtà abbiamo atteso con impazienza che il cammino si mostrasse.
Il cartello sulla spiaggia diceva che il passaggio sarebbe emerso alle 17 e 30. Ma non sapevamo in quale punto sarebbe apparso.
Chiedo a un uomo del luogo... dove si passa?... lui risponde che il coefficiente di marea è inadatto al passaggio, dice di evitare di andare sull'isolotto, perchè rischiamo di passarci la notte.
Abbiamo esitato, la marea scendeva molto lentamente e nuvoloni neri ci sovrastavano. Non conoscendo il luogo abbiamo avuto dei dubbi.
Ma c'era qualcosa di più forte che ci spingeva e niente avrebbe potuto fermarci, nemmeno il buon senso, anche a costo di tornare a nuoto nelle acque gelide di Mama Cocha.
Abbiamo visto spuntare un ciottolo alla volta, e, sasso dopo sasso ecco apparire i primi metri della Via.



Avevamo esitato, era una prova, non c'era nessun rischio, dovevamo solo usare la fede e dare retta al cuore.
Appena è diventato percorribile siamo entrati, con le scarpe a mollo perchè ancora non era affiorata tutto il passaggio, non potevamo rischiare di non arrivarci.


Il cammino è fatto di ciottoli e rocce molto grossi, difficilissimo camminarci, ho avuto male alle gambe per due giorni, ma niente mi avrebbe fermata. All'arrivo sull'isolotto ci sono grossi massi da scalare e non si vede più la cappelletta, nascosta dalle larghe rocce. Poi, mano a mano che si sale, la sua statua appare.




Quando siamo arrivati ai piedi della cappella sono arrivate lacrime di gioia e di gratitudine e di tante altre cose che sentivo dentro.


L'interno


fiori... blu, ai piedi della Chapelle


E' un luogo intenso che ha anche un grande messaggio simbolico. E' come se mostrasse la via per arrivare a Lui, o allo Spirito, una via che è sommersa nella nostra parte più profonda. La cerchi, la aspetti e finalmente la vedi. Difficile da percorrere, bisogna poi scalare la montagna per raggiungerlo, la fede e il coraggio sono indispensabili.


e Lui veglia....


Arrivati ai suoi piedi, il suo fuoco solare, la forza dell'oceano, della terra e del vento ti accolgono e ... lo sguardo tocca l'infinito.



E' tempo di tornare, prima che la marea risalga e copra il passaggio. Ci giriamo verso la terra e il cammino è lì, sotto il cielo plumbeo che, clemente ci ha concesso uno spettacolo magnifico.... senza pioggia.



Tornati sulla spiaggia ci avviamo verso Betsy. Mi guardo intorno, le grandi rocce sembrano grosse creature che escono dal mare,
compagne in un immobile cammino.





e, come ultimo regalo, un tramonto di fuoco chiude gli occhi del cielo su questa giornata perfetta.

4 commenti:

  1. Bellissimo. Mi sarebbe piaciuto esserci.

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  2. E' veramente un luogo intenso. Merita, ci tornerò sicuramente. Ciao

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  3. Bello il racconto come anche le immagini, ciao Shanti!

    Nicholas

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  4. Grazie, le immagini sono foto nostre. ho commentato anch'io il tuo post su Sharm

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