Sii umile perchè sei fatto di Terra, sii nobile perchè sei fatto di Stelle

lunedì 27 settembre 2010

I giorni del Condor

Speravo in questo incontro, anche se non ero certa di poterci andare per i soliti problemi di ...liquidi.
Ma un'onda d'amore si è mossa e mi ha portato il regalo di poter partecipare.
Ho cercato di non avere aspettative, di solito mi riesce bene, ma questa volta... questa volta ne avevo.
Mi aspettavo di incontrare due persone vibranti di vita, più che aspettarmelo, sapevo che qualcosa dentro di me si sarebbe aperto, sarebbe fiorito.

Il luogo dove ci siamo ritrovati è sulle alture del Lago d'Orta, una cascina circondata da boschi e prati verdi, un terrazzo naturale sul mio amato lago.
Ci è stato permesso di lavorare in cerchio, seduti sul prato, per tre giorni. Il primo giorno invece, una pioggia battente ci ha fatti stare all'interno, in una bella sala di legno e pietra.
Americo sorrideva. Dice che il primo giorno degli incontri, di solito piove, perchè bisogna “lavorare dentro”, inteso non solo come luogo fisico, ma lavorare all'interno di se stessi.
E' una persona semplice e saggia, col sorriso nel cuore e negli occhi, non solo sulle labbra.
Ha detto poche cose, e ci ha fatti lavorare molto. E ha lavorato molto per noi, alleggerendoci dalla nostra Ucha, l'energia pesante, chiudendo e ricucendo i nostri buchi, insegnandoci a non riformarli.
Quelle poche cose dette sono semplici, non sono istruzioni per l'uso, sono pezzi di vita. Raccontando gli aneddoti porta i suoi insegnamenti.

Lavorare con Don Americo Yabar e suo figlio Gayle è un'apertura della percezione, di quella percezione che ti porta a sfiorare le stelle, il cuore della terra e il respiro della vita in ogni cosa.
Mi ha stesa subito eh e eh...primo cerchio, 24 persone, vicine vicine.... passa all'interno del cerchio, mi supera, torna sui suoi passi e mi prende le mani per mostrare una tecnica di riequilibrio dei tre centri energetici. Mi guarda e dice “ Hola nina del Cosmos, tu es una nina del Cosmos” e inizia a lavorare su di me.
Bello troppo bello, figlia del Cosmo, ero già praticamente stavanata gh gh gh....

Dice Americo, da noi è tutto più semplice, abbiamo solo tre centri, chakra come dite voi.

Yachay - Letteralmente è il sapere. È il potere della conoscenza, della mente.

Munay - Amare. È il potere dell'amore unito alla volontà, il centro del cuore

Llanqay o Llank'ay - Lavorare. È il potere del corpo, del lavoro fisico, dell'azione. Il centro dell'ombelico

Devono essere allineati. La mente è importante, ma deve essere al servizio, quando non serve la si mette da parte. Apre la porta all'intento. Il potere del corpo è importante, ma il punto più importante è il cuore. L'intento e il cuore.
Sorride molto, e fa sorridere. I Q'eros dicono che se una persona non ride per venti giorni è malata.
Lui dice che bisogna preoccuparsi già dopo cinque....
Ogni tanto buttava là frasi tipo.... qualcuno guarda una persona e dice che quella persona è centrata, perchè è molto seria... , forse è concentrata, ma non vuole dire che è centrata. Chi è centrato nello spirito è sorridente, perchè i suoi centri sono allineati, tocca Pachammama e il Cosmo, e lo Spirito è gioioso, sorridente, e i suoi occhi hanno il cielo dentro e trasmettono luce.
Che bello sentire le cose che hai nel cuore, noi che sempre diciamo che la via dello spirito è fatta di allegria e sorriso.
Che bello, allungare una mano e toccare il cielo, o sentire la carezza del vento, raccoglierla con la mano e portarla al Munay di un fratello di cammino....

I Q’eros sono considerati gli eredi della cultura sciamanica Inka. I Q’eros sono un popolo di puro Munay, l’energia del cuore. Sono aperti, puri e sorridenti come bambini.Onorano la vita con offerte alla Pachamama, Madre Terra, all’Apu, lo Spirito della Montagna ed agli altri Spiriti della natura quali acqua, luna, fiume e molti altri. Hanno una grande devozione agli elementi di natura con i quali sono capaci di fondersi totalmente. A tutt’oggi questo popolo conta meno di 300 famiglie e prendono il nome dalla regione in cui vivono, chiamata appunto Q’ero, estesa per parecchi chilometri quadrati fra i 4500 ed i 5600 metri di altitudine a Nord-Est di Cuzco, l’antica capitale Inka.
Sono i diretti discendenti degli sciamani-sacerdoti che seguendo una visione si misero in salvo sulle vette più alte delle Ande quando i conquistadores spagnoli invasero il Perú. Sono sopravvissuti per circa 500 anni con le loro tradizioni culturali intatte, separati dal resto del mondo fino a quando nel 1955, una spedizione arrivò per la prima volta nella loro regione.
Don Américo Yabar fu uno dei primi peruviani ad essere iniziato alla loro cultura sciamanica, dopo che i Q’eros lo scelsero come il loro Chakaruna, il loro “uomo-ponte” verso le altre culture. Americo è oggi riconosciuto in tutto il mondo come uno dei più grandi mistici e sciamani andini.

Incontri come questi aprono nuovi spazi dentro e ampliano quelli che puoi raggiungere fuori.
Certamente nessuno è uscito da questi giorni uguale a quando è entrato. Sono momenti che ti portano a cambiare, a volte ribaltano completamente, a volte portano grandi conferme. Sempre lasciano un segno.
Non sempre interagivo con gli altri nei momenti di pausa e di condivisione, a volte erano troppe le chiacchiere e toglievano tempo prezioso al lavoro, con inutili ritardi. I momenti di silenzio erano per me preziosi, per non disperdere con le parole le splendide energie che abbiamo ricevuto.
Americo sta creando una rete di filamenti luminosi in tutto il mondo, una rete di luce che avvolga la Terra.
Ci ha chiesto di mantenere i contatti tra di noi, perchè abbiamo intrecciato, con i nostri filamenti luminosi, una parte di un grande tessuto ldi luce, di cui Pachamama ha bisogno affinchè tutti noi possiamo vivere, essere.

Mi è piaciuto anche perchè ha insegnato senza insegnare.
Ci ha fatto davvero sentire l'unità.
Mi ha colpito molto quel loro passare, quando eravamo in cerchio, collegando tutti noi con una lunga carezza che passava da uno all'altro. Come uno spalmare le energie di tutti, collegandole insieme per creare un unico cerchio luminoso.
Americo e Gayle stanno creando molti gruppi in questo modo in tutti i continenti, per poi collegarli insieme e avvolgere la terra in un tessuto luminoso.
Ognuno di noi, nella propria unicità, unito agli altri a creare un unico vestito di luce per Pachamama.

Ci hanno permesso di sentirci... dissolvere, perdere i confini, diventare parte del tutto, diventare il tutto, nell'unità.

E' una sensazione meravigliosa.

C'era una grande betulla dalle foglie tremule al vento, una presenza importante ma delicata. Sentivo le sue piccole foglie danzare nel cuore, cantare col vento, mentre eravamo in Yanachakui, schiena a schiena per lungo tempo, i piedi sulla Pachamama, le mani nel Cosmos. E diventi come il vento....

Le sensazioni e le energie di quei giorni sono più vive che mai e le sento nel respiro, nello sguardo, nella mente, nella coscienza e, soprattutto nel cuore.
Oltre alla bellezza del sentirmi Uno con tutti e col tutto, ho vissuto un bellissimo momento al di fuori del gruppo.
Una ragazza mi ha chiesto se potevo farle ascoltare il Canto delle direzioni e mi ha chiesto se poteva registrarlo. Non ho mai voluto farlo, ma questa volta ho detto di sì.
Ci siamo allontanate dal gruppo e siamo andate verso la stradina, sotto un albero. Eravamo nella pausa pranzo e Americo e Gayle erano saliti nella loro stanza.
Ho cantato e come sempre qualcosa mi ha "rapita", ho chiuso gli occhi e cantavo al cielo e alla terra. Quando ho finito e ho riaperto gli occhi, Americo era al mio fianco, mi ha preso dolcemente la mano e siamo stati in silenzio, poi mi ha abbracciata forte e ha parlato piano.
Anche l'altra ragazza ha cantato e poi ancora io, ci ha abbracciate entrambe ed è stato un momento bellissimo, che porterò sempre nel cuore.
So che, ogni volta che canterò, quel filo di luce che ci unisce, vibrerà.

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