Sii umile perchè sei fatto di Terra, sii nobile perchè sei fatto di Stelle

venerdì 3 giugno 2011

Un viaggio tra cielo e terra



C'è un viaggio nel cuore di ognuno di noi, un viaggio verso la libertà, un viaggio tra cielo e terra.
A volte è fatto di piccoli passi, a volte ci sono balzi da gigante che ti fanno volare da una montagna a un'altra.

Ci sono lunghi, lunghissimi momenti, in cui tutto si ferma e ti accorgi di avere i piedi in qualcosa che ti aggroviglia. Ma non ti accorgi subito, perchè sei impegnato a cercare qualcosa tra le stelle. Quando ti ricordi di guardare verso Madre Terra ecco che lo vedi quel groviglio, che da dentro le viscere è spuntato fuori e ha bloccato i tuoi passi. Forse era giusto così, per dare il tempo al tuo essere di metabolizzare i passi fatto. Forse ti eri solo dimenticato dei fardelli inutili che ti porti dietro senza accorgerti.

Poi, arriva il momento in cui ti sciogli da quel groviglio, tagli i rami morti, lasci andare alla terra ciò che pesa, rinasci e puoi, finalmente, rialzare la testa a guardare il cielo. E il viaggio, il meraviglioso viaggio, ricomincia.
A volte accade che ti porta in luoghi lontani, nuovi o già visitati, a incontrare il sogno, il volo di un'aquila, rocce rese lucide dal passaggio di molti pellegrini, acqua fresca di un torrente che sembra fatto di luce.

E così siamo partiti, il viaggio tanto desiderato ci è stato regalato. Desideravo andare sull'oceano, un luogo amato da sempre, che ristora e riposa il Guerriero di Michele.
Mi sono ritrovata a prenotare un volo per i Pirenei. Quasi attoniti, ci siamo guardati, Prema e io.
Ma abbiamo imparato a seguire l'intuizione improvvisa, quel lampo che squarcia la notte e ti dice... vai là, c'è qualcosa...

Quando siamo partiti piovigginava, dopo giorni di piogge torrenziali. Solo bagaglio a mano, per spendere poco, per comodità, tutto stipato dentro, incastrato, scarponcini per salire la montagna, impermeabile, perfino... guanti di pile... eh eh eh non si sa mai!
Appena usciti di casa, ecco, un falco si alza vicino a casa, come a dare la benedizione di Wakan Tanka al nostro viaggio.
Falco, messaggero dello spirito, grazie del tuo volo, ci hai fatto battere più forte il cuore.
Poi il cielo si è aperto e il viaggio in aereo ci ha regalato lo spettacolo incredibile delle nostre Alpi innevate. Quanti Apu, quanti Spiriti della montagna abbiamo onorato passando sopra quella distesa così bianca, così pulita!




L'aria frizzante di Tolosa e il cielo terso, azzurro, ci hanno accolti. Una piccola auto, battezzata Mimì, è stata la nostra compagna di viaggio.
Ci siamo messi in viaggio verso i Pirenei, attraversando una bellissima campagna, passando tra filari di grandi platani ancora con i rami spogli, questi grandi esseri del Popolo in Piedi, lunghe braccia tese che fanno solletico al cielo...
Una deliziosa Chambre d'hotes, con una camera ampia e luminosissima ci ha fatto stare subito bene. Davanti al balcone c'è la grande Pierre Lys, con le rocce bianche, imponente e protettiva.

La meta più importante del nostro viaggio era il Castello di Montsegur, ultima roccaforte dei Catari.
La salita al castello è molto ripida e diventa improponibile nei giorni di pioggia, quindi, vista la giornata splendida, abbiamo deciso di dirigerci subito là, come prima tappa, anche se avevo il desiderio di lasciarla per l'ultimo giorno. Ma il tempo di fine marzo riserva spesso piogge improvvise e quindi, col cuore che batteva forte per l'emozione di ritrovare un luogo molto amato, siamo partiti.
Sapevamo che lì ci aspettava qualcosa, anche se non era chiaro cosa fosse

.



Ma, succede sempre, mi viene nostalgia di Michele, e lo cerco ovunque. Passiamo per un piccolo paese e vedo "Rue Saint Michel". Eccolo, mi dico, e poi una piccola chiesa. Ovviamente dico a Prema di fermare l'auto. Ci infiliamo nel portoncino semiaperto e Lo cerchiamo. Non c'è, impossibile, la via è dedicata a Lui. Poi alziamo gli occhi ed eccolo, in alto, piccola statua che domina la chiesetta. C'è un particolare che ci colpisce, manca il braccio che impugna la spada, c'è solo quello che regge la bilancia. Come se dicesse... non c'è più bisogno di combattere, ora serve riequilibrare....
Grazie Michael, per questa tua benedizione inaspettata, per il tuo amore e la tua protezione in questo viaggio verso la nostra parte più profonda.




Come ogni volta che mi ritrovo al parcheggio, guardo in alto e mi viene il solito "usignur" (in stile Drago blu) quanto è alto!!!
Il mio cuore ogni tanto perde dei colpi e, dato che sono una donna che occupa uno spazio importante, ovvero un quasi quintalino portato con stile, mi chiedo sempre se riuscirò ad arrivare in cima.



si parte da qui...


La prima tappa è la stele con la croce , posta lì, a commemorare gli ultimi Catari. Abbiamo lasciato lì un piccolo angelo di quelli che dipingo io, a nome di Città di luce, per onorare, per amore.








Non siamo tornati a Montsegur per chiudere qualcosa lasciato in sospeso, o per guarire una vita passata, l'abbiamo già fatto nei viaggi precedenti. Questo è stato un viaggio speciale, che serviva a collegare, a creare ponti di luce, lì c'è un grande portale energetico, c'è un collegamento col cosmo e col cuore della Terra. Ci sono Esseri di Luce che tengono aperti passaggi e portali, ci sono antichi fratelli....

Ce l'ho fatta ad arrivare in cima anche questa volta e, per me, credetemi, è come conquistare l'Everest. Sono arrivata su allo stremo delle forze, quasi come quella notte quando siamo saliti alle due, per celebrare il wesak. Quasi, eh eh eh, quella notte ho pianto perchè pensavo di non riuscire a farcela!



fiori, naturalmente...blu, lungo il sentiero




l'ingresso posteriore, una porta verso il cielo








nella feritoia lunga abbiamo lasciato il quarzo rosa





Non trovo le parole per raccontare cosa è accaduto davvero, ma è stato come tornare in una casa che mi aveva accolta amorevolmente. Abbiamo creato la colonna di energia e luce come insegna la Tradizione Andina, collegando cielo e terra e abbiamo mandato un seke, una corda di luce, in molti luoghi, compresa la stanza di Michele, e Città di Luce. Eravamo soli, è passata una scolaresca, ma sono usciti subito dal castello. Abbiamo portato da casa dei cristalli, che tutti i ragazzi della Compagnia dell'Arcangelo avevano tenuto sul cuore, nella stanza di Michele, mettendoci amore, armonia e luce. Nel castello abbiamo lasciato un Quarzo ialino, un quarzo rosa e un'ametista, con l'intento di portare lì quell'armonia, quell'amore, così da collegare punti di luce per continuare e tessere un vestito di luce per Gaia, collegato al Perù, a vari punti d'Italia e alle stelle.
E il cielo è sempre più blu....



Abbiamo vissuto emozioni e sensazioni che non riesco a descrivere. Vi lascio le foto del panorama meraviglioso, di quei muri antichi e conosciuti attraverso gli occhi, di quel tocco ruvido e tiepido di sole che ancora sento sul palmo della mano. E i falchi hanno cantato per noi...









Quando è arrivato il momento di ridiscendere, sono uscita dal portale, ma non potevo continuare. Qualcosa mi ha riportata dentro, mi sono inchinata e ho lasciato lì una lacrima, non di dolore, ma di gratitudine.
Poi sono uscita e ho guardato il cielo terso, la bellezza intorno e, usignur (a rieccoci) la discesa sotto di noi...



laggiù il parcheggio... aiutoooo


Piano piano, grazie al mio angelo umano Prema, che, molto pazientemente, mi aiutava a scendere senza fracassarmi, siamo arrivati di nuovo alla stele e ci siamo inginocchiati entrambi.
Mimì ci aspettava paziente...

Nessun commento:

Posta un commento